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  Il lavoro e il movimento dei lavoratori al centro dello sviluppo umano

Data di pubblicazione: Giovedì, 1 Febbraio 2018

TRAGUARDI SOCIALI / n.87 Gennaio / Febbraio 2018 :: Il lavoro e il movimento dei lavoratori al centro dello sviluppo umano

“Dalla Populorum Progressio alla Laudato Sì”

“Dalla Populorum Progressio alla Laudato Sì: il lavoro e il movimento dei lavoratori al centro dello sviluppo umano, integrale, sostenibile e solidale”: è questo il tema della Conferenza Internazionale che si è tenuta in Vaticano, presso l’aula nuova del Sinodo.
L’incontro, promosso dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ci ha visti partecipare insieme a tanti altri sindacalisti e rappresentanti di associazioni di tutto il mondo.
Tra gli obiettivi della Conferenza quello di aprire un dibattito sul mondo del lavoro e sulla questione delle attività professionali nelle attuali strutture sociali. La moderna Dottrina sociale della Chiesa è stata il punto di riferimento dell’intero dibattito, e ne ha ispirato relazioni ed interventi.
L’incontro, promosso dal Cardinale Peter Turkson, ha inteso mettere al centro una serie di esperienze positive e, al contempo, è stato l’occasione per approfondire il Magistero Sociale di Papa Francesco il quale, intervenendo con un messaggio, ha evidenziato come sia compito di tutti lavorare per “ritornare ad educare alla solidarietà”, in una stagione che vede invece trionfare logiche individualistiche e sterili.
Dal dibattito è emersa, a gran voce, la denuncia per l’attacco - davvero globale - cui sono sottoposti i corpi intermedi e il sindacato in particolare: una tendenza che non esclude neppure il nostro Paese.
Ma il vero nodo da sciogliere - che ha focalizzato l’attenzione di molti - è il rischio di povertà: nel contesto dell’Agenda ONU 2030 dovremo tutti cercare di fare della lotta contro la povertà il centro di politiche che siano veramente innovative a sostegno della gente. Ancora oggi nel mondo sono troppi i minorenni, ragazzi e bambini in particolare, che lavorano.
Oggi la crisi è multipla: dalla questione demografica a quella ambientale, dalle migrazioni alle nuove diversificazioni economico-sociali e geo-politiche. E’ necessario pertanto che il sindacato, su scala mondiale, sappia lottare per vincere la precarietà del lavoro e tutte le discriminazioni che la sostengono o che ne conseguono.
Papa Francesco ha evidenziato come il “mondo contemporaneo viva le tentazioni dell’individualismo” e come venga meno la cultura della solidarietà. Coloro che non hanno voce nel mondo devono sapere che c’è un movimento sindacale capace di farsi interprete dei diversi bisogni.
La corruzione, ad ogni livello, mina la dignità della persona e della famiglia: il Pontefice ha chiesto ai sindacati di “non essere corrotti” e li ha invitati a saper rinnovare una testimonianza forte in un contesto di grande cambiamento epocale.
La consapevolezza della crisi del lavoro e dell’ecologia esige - ha detto ancora Francesco - di tradursi in nuovi stili di vita ed in “politiche pubbliche che coltivino virtù sociali e una nuova solidarietà globale”.
Purtroppo, però, i valori della solidarietà e della sussidiarietà sembrano venir meno ed è sempre più difficile “adoperarsi nella società per testimoniarne le piene valenze”: in nome di un protagonismo sempre più personale si attuano, anche nel nostro Paese, politiche di attacco contro il ruolo dei corpi intermedi. Educare alla solidarietà - dice il Pontefice - è la missione da affidare ai sindacati che possono ancora “contribuire decisamente a fare della dignità del lavoro, del salario giusto, dell’equa ripartizione delle risorse quell’architrave su cui poggiare il progresso che verrà”.

Piergiorgio Sciacqua
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