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  Aiutare il cambiamento della società e del Paese: da cattolici

Data di pubblicazione: Venerdì, 3 Novembre 2017

TRAGUARDI SOCIALI / n.86 Novembre / Dicembre :: Aiutare il cambiamento della società e del Paese: da cattolici

Il direttore

Le Settimane Sociali dei Cattolici sono nate per essere un laboratorio di analisi e di progettualità. Dovrebbero allora essere una spinta per i cattolici impegnati nel sociale a mettersi in gioco per adattare gli impegni di servizio alle esigenze del tempo. Tutto questo alla luce del Vangelo, sollecitati dal Magistero sociale e dalla Dottrina sociale della Chiesa. La celebrazione di questo momento assembleare dovrebbe essere preparata da un cammino di riflessione nelle comunità diocesane e associative.
Occorre pertanto, per la loro utilità, avere il coraggio dell’attenzione storica, di collegamento fra le precedenti celebrazioni, per far sì che la discussione del momento assembleare trovi sostegno e continuità dalle offerte precedenti di proposte, date per aiutare il cambiamento della società e del Paese: da cattolici.
Noi, del MCL, quest’anno eravamo presenti. Non solo come spettatori attenti, a volte silenziosi, a volte loquaci, ma attraverso un proficuo contributo di riflessioni e proposte, chiesto al presidente nazionale del MCL, Carlo Costalli. E’ la prima volta! E questo ci richiama ad un maggiore senso di responsabilità e partecipazione alla vita associativa e sociale del Paese. L’intervento del Presidente, che abbiamo modo di leggere in questo numero, ha voluto richiamare i punti fermi di un impegno quotidiano mirato a dare impulso e una svolta al nostro modo di essere cattolici impegnati.
Mi preme sottolineare come sia importante che l’intervento trovi disponibilità a disquisire l’argomento per dare poi le gambe ad una attuazione pratica, comportamentale, personale e comunitaria.
Ora ci attende un altro importante appuntamento: il sinodo dei giovani.
Mi permetto sollecitare, dalle righe di questo giornale, una discussione nei luoghi deputati a redigere i progetti associativi, ma soprattutto a coinvolgere i giovani, a sentirsi chiesa nella Chiesa, e da esse trovare lo spunto e vivere nel proprio ambiente la visibilità della propria fede. Questo per non interrompere la storia, i giovani sono chiamati ad occupare i posti lasciati vuoti dall’età, dalla stanchezza.
Per farlo occorre coinvolgerli!
Buon lavoro.

Il Direttore
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