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Stai sfogliando il n.77 Marzo/ Aprile 2016
Segni dei Tempi |
Data di pubblicazione: Lunedì, 25 Aprile 2016
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"Amoris Laetitia"
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Molte volte nella nostra cultura e nella nostra società si confondono queste realtà: l’amore, il matrimonio, la famiglia. Ma, seppur intrinsecamente legate fra loro, queste vanno distinte chiaramente per essere autenticamente comprese. L’amore che è alla radice di tutto, alla base di ogni relazione, a maggior ragione a fondamento di ogni rapporto di tipo matrimoniale o familistico. Il matrimonio, quella realtà sociale in cui è in gioco il compitodovere-funzione della madre (matri-munus), che è alla radice di ogni venuta al mondo della vita umana, in virtù di un incontro dato in natura tra un gamete maschile e un gamete femminile. Perché tale “vita” possa essere preservata, nutrita, coltivata, le società ormai da secoli se non da millenni hanno previsto l’istituto sociale e giuridico del matrimonio. La famiglia, unione parentale di persone che è alla radice di ogni società, in particolare della società e della civiltà Europea, in cui la famiglia da secoli è stata fondata appunto sul matrimonio. Le varie Culture e Religioni nel corso dei secoli, a tali realtà fondate sulla natura stessa dell’essere umano, hanno apportato cambiamenti, arricchimenti, modifiche, le quali sostanzialmente hanno approfondito la concezione che noi oggi abbiamo di esse. In particolare il Cristianesimo stesso ha apportato un suo peculiare e “assoluto” condizionamento all’amore, al matrimonio, alla famiglia. Rispettivamente per via di tre fattori rivelativi fondamentali che hanno segnato indelebilmente queste tre realtà. Anzitutto l’amore che Cristo ha rivelato attraverso la croce, facendo di quel tipo di donazione il parametro fondamentale d’ogni vero e autentico amore. Poi, il rimando del Cristo al principio creatore di “una carne sola” con il corrispettivo comando di non sciogliere quello che Dio ha congiunto (cfr. Mt 19,3-9). Infine, il richiamo di Paolo, sempre attraverso il principio creatore della carne sola, ad un ideale di famiglia che si rifaccia “sacramentalmente” all’unità del corpo di Cristo e quindi all’amore di Cristo per il suo Corpo – la Chiesa – e all’obbedienza/amore della Chiesa per il suo Capo – Cristo – (cfr. Ef 5,21-33). Ma tutto ciò che valore ha oggi per noi? E i due Sinodi dei Vescovi, con la conseguente e attualissima Esortazione apostolica Amoris Laetitia (AL) di Papa Francesco, che cosa hanno apportato di nuovo alla luce dei principi di cui sopra e all’orizzonte delle realtà quali l’amore, il matrimonio, la famiglia? Per quanto riguarda il tema dell’amore, oggi più che mai è stato certamente posto al centro dall’Esortazione apostolica occupando due Capitoli interi (AL 89-198) e dando il titolo al documento: La letizia/la gioia dell’amore! Per Papa Francesco, quando si parla di famiglia, di matrimonio, di figli, di genitori, di unità, d’indissolubilità, di divorzio, di separazione, non si può non considerare che al centro di tutto vi debba essere l’amore. Il cuore di ogni cosa. Il centro vitale dell’esistenza dell’uomo. L’unità di misura di ogni relazione umana. Quindi il cuore pure dell’eros e di ogni coniugio umano. Come per il Concilio con la Gaudium et Spes (GS 47-52), come per Giovanni Paolo II con l’Esortazione Familiaris Consortio, anche per Papa Francesco – seppur con una rilevante novità d’intenti e di linguaggio – l’Amore coniugale, libero ed unico, appassionato e fecondo, è e rimane il nucleo essenziale con cui bisogna fare i conti quando si parla di matrimonio, di famiglia, di vita. Facendoci capire ancor di più che la buona notizia – il Vangelo – del Matrimonio e della Famiglia per l’uomo di oggi passa solo e sempre da qui, dall’amore. Per quanto riguarda il Matrimonio, pur nella consapevolezza dei Padri sinodali e di Papa Francesco dei profondissimi cambiamenti culturali e antropologici, nulla di nuovo sotto il sole: Come cristiani non possiamo rinunciare a proporre il matrimonio allo scopo di non contraddire la sensibilità attuale, per essere alla moda, o per sentimenti di inferiorità di fronte al degrado morale e umano (AL 35; cfr. AL 71-75). L’Esortazione accentua abbastanza il fine unitivo del Matrimonio, riguardante il bene dei coniugi, rispetto al fine procreativo e della trasmissione della vita. Fermo restando che in essa si parla di entrambi gli scopi del Matrimonio in termini molto attuali, i quali caratterizzano la concezione cristiana della famiglia. Proprio gli aspetti riguardanti la Famiglia sono quelli che caratterizzano maggiormente il documento, in particolare la presa in considerazione delle “situazioni imperfette” (AL 76) di Matrimonio e di Famiglia, che danno adito alla presa in considerazione della Chiesa come un “Ospedale da campo” (AL 291), per una cura pastorale più aperta a tutte quelle “situazioni” familiari caratterizzate dalla “fragilità” umana (AL Cap. VIII). Qui, si vuole evidenziare in una “logica di accompagnamento” e di “integrazione”, quella “pastorale della gradualità” o la “legge della gradualità” che va attuata secondo il Papa attraverso la pratica del “discernimento”, d’ignaziana memoria e molto cara a Francesco. Proprio il Capitolo VIII rappresenta la novità più significativa di AL, che rende attuale e accattivante il Documento, ma che suscita pure gli interrogativi più impegnativi, ai quali non sempre è semplice dare risposta.
Vostro Don Ernesto Lettieri (Assistente Ecclesiastico Nazionale) |
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