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  No alla deriva della famiglia

Data di pubblicazione: Mercoledì, 18 Novembre 2015

TRAGUARDI SOCIALI / n.74 Ottobre / Novembre 2015 :: No alla deriva della famiglia

Il ddl Cirinnà sulle Unioni Civili è “impresentabile”

Come è stato giustamente sottolineato nella lettera che sessanta autorevoli esponenti della “società civile”, tra cui il presidente del MCL Carlo Costalli, hanno rivolto ai parlamentari italiani, la legge sulle Unioni Civili è “impresentabile”. Si specifica infatti nella missiva, che“Come ha detto il ‘padre spirituale’ di questa proposta, il sottosegretario Scalfarotto intervistato da Repubblica il 16 ottobre 2014, ‘l’unione civile non è un matrimonio più basso, ma la stessa cosa. Con un altro nome per una questione di realpolitik’”.
L’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è quello di giungere all’equiparazione del matrimonio tra un uomo e una donna con le unioni di persone dello stesso sesso. Una somma ingiustizia: cose diverse, è un principio innanzitutto logico, non possono essere trattate alla stessa maniera.
Nel già citato appello, che mantiene la sua validità anche se il disegno di legge è stato oggetto di un maquillage terminologico, si chiarisce che “il ddl Cirinnà contiene già una significativa apertura alle adozioni, con la previsione della stepchild adoption, introduce un vero e proprio ‘rito’ simile al matrimonio per l’avvio di una unione civile e richiama per questa le norme del codice civile che valgono per il matrimonio, una volta introdotte le unioni civili, è certo che i giudici europei – o quelli italiani prima di loro – imporranno rapidamente per tutti le adozioni in nome del principio di non discriminazione. E, come la Francia, l’Inghilterra, l’Irlanda dimostrano – e la Germania è sulla stessa strada – una volta introdotta la ‘stessa cosa’ del matrimonio, benché sotto diverso nome, la stessa opinione pubblica non comprenderà più perché non si chiami matrimonio”.
Il “popolo delle famiglie” – pensiamo alla poderosa manifestazione del 20 giugno scorso a piazza San Giovanni, ma anche alle centinaia di veglie delle “Sentinelle in piedi” e alle tante iniziative di formazione e sensibilizzazione in tutta Italia – ha espresso un chiaro no a questa deriva. Come pure alla criminalizzazione del pensiero con l’introduzione del reato di “omofobia” e all’imposizione nelle scuole dell’ideologia gender. Una vera e propria mobilitazione “dal basso” che configura, almeno in nuce, la soggettività politica di un movimento popolare.
L’idea di parlare di matrimoni (variamente composti) invece che di matrimonio (unione di un uomo e di una donna aperta alla vita) è evidentemente un assalto alla famiglia. Il principio del “love is love” ha un retroterra individualistico e consumistico.
Come, invece, ha spiegato Papa Francesco in una sua recente catechesi sulla famiglia: “la comunità coniugale-famigliare dell’uomo e della donna è la grammatica generativa, il ‘nodo d’oro’, potremmo dire. La fede la attinge dalla sapienza della creazione di Dio: che ha affidato alla famiglia non la cura di un’intimità fine a se stessa, bensì l’emozionante progetto di rendere ‘domestico’ il mondo.
La famiglia è alla base di questa cultura mondiale che ci salva da tanti attacchi, tante distruzioni, tante colonizzazioni come quella del denaro o ideologiche che minacciano tanto il mondo; la famiglia è la base per difendersi”.
Una difesa che evidentemente certi poteri non gradiscono. Pensiamo, ad esempio, alle strumentalizzazioni a cui si è assistito in occasione del recente Sinodo, che proprio sulla famiglia rifletteva.
In nessun modo la battaglia in difesa della famiglia, però, è una discriminazione verso le persone con tendenze omosessuali. Chi lo sostiene vuole spostare l’attenzione e aumentare la confusione. E tutto ciò che è confuso e confondente, come il ddl sulle Unioni Civili, è impresentabile.
Il movimento in campo, a difesa della famiglia e non contro qualcuno, ha proprio il compito di riaffermare delle verità evidenti. Contro la pervicacia di un potere che vuole manipolare la natura delle persone e i fatti.

Marco Margrita
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