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Stai sfogliando il n.73 Agosto / Settembre 2015
Rivista in pdf non allegata
Rilanciare la famiglia fondata sul matrimonio |
Data di pubblicazione: Martedì, 13 Ottobre 2015
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“Spazio famiglia 2.0”: il progetto MCL ex L. 383/2000 lettera F
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In contemporanea all’avvio della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che avrà come tema la vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, il MCL dà inizio al più ambizioso progetto ex legge 383/2000-lettera F (annualità 2014) cofinanziato dal Ministero del Lavoro degli ultimi dieci anni. Il titolo del progetto centra appieno l’impegno a mettere da parte ogni forma di individualismo o di gretto egoismo – in antitesi al progetto di responsabilità che incarna la scelta familiare naturale –: “Spazio famiglia 2.0” per dodici mesi vedrà impegnati consulenti, volontari ed operatori sull’intero territorio nazionale, con sportelli, incontri, tavole rotonde e documenti di sintesi. Al progetto hanno dato la loro adesione anche numerosi Enti locali, fra questi il Comune di Magliano de’ Marsi, il Comune di Ponzano Romano, la città di Avezzano e la Provincia de L’Aquila. Questa concomitanza non è sicuramente frutto della casualità, quanto piuttosto figlia della voglia di dare l’abbrivio ad azioni concrete, proprio nel momento in cui si raggiunge l’acme dell’impegno di Papa Francesco nell’indirizzare la Chiesa a decidere il futuro di quell’alleanza per la vita, fra uomo e donna, che si chiama Famiglia. La famiglia oggi sta vivendo una grave fase di crisi. Pur restando il primo, insostituibile ambiente in cui inizia lo sviluppo umano, essa è sottoposta a ricorrenti tentativi di discredito e, periodicamente, se ne mette in discussione la stessa naturale identità. Le repentine trasformazioni della società incidono fortemente su questo fondamentale istituto mentre i conflitti danno vita ad una pluralità di altre situazioni spesso di difficile lettura: famiglie unipersonali, famiglie allargate, coppie senza figli, famiglie monogenitoriali, unioni fra soggetti dello stesso sesso. Di fronte a tanto ribollire noi cattolici non possiamo rimanere ancora inermi, la densità di significato umano e cristiano delle sintesi tradizionali in materia familiare ha bisogno di confrontarsi a fondo con queste novità, in modo da riuscire a riproporre in modo adeguato e nuovo tutta la propria ricchezza. E proprio il concetto di famiglia come risorsa sarà l’altro filone portante dell’intervento. Infatti, in un momento di profonda crisi economica, come quello attuale, le famiglie non sono un problema, ma piuttosto prima di tutto un’opportunità. Un’opportunità che dobbiamo curare, proteggere e accompagnare. In questo quadro il MCL ha inteso predisporre una proposta progettuale che avesse il fine di sostenere le famiglie attraverso una serie coordinata di interventi mirati a favorire la socializzazione interpersonale e la costituzione di reti intra-familiari, ma anche ad orientare e supportare le famiglie nell’individuazione e nell’utilizzo dei servizi che meglio rispondano alle esigenze della vita quotidiana. Questo progetto è parte di una strategia complessiva e radicata su tutto il territorio nazionale, supportata dalla capacità di intervento del MCL nelle sue sedi. In continuità con l’attenzione e con l’interesse del MCL nei confronti del soggetto famiglia. Il progetto intende creare uno spazio aperto, fisico e virtuale, che sostenga la promozione della famiglia quale soggetto di cittadinanza e risorsa imprescindibile per la società. Obiettivo generale del progetto è dunque quello di promuovere la famiglia come soggetto attivo della società sostenendola nel difficile compito di armonizzazione dei tempi di vita, del lavoro e dell’impegno civico, ma anche promuovendone una dimensione svincolata dalle contraddizioni culturali della nostra epoca, in cui si dice che l’identità personale e l’intimità affettiva debbano affermarsi in una modalità radicalmente slegata dalla diversità biologica tra maschio e femmina o, ancor peggio, nel momento in cui si vuole riconoscere la titolarità matrimoniale a coppie istituite indipendentemente dalla differenza sessuale. Di qui anche la valenza antropologica dell’iniziativa e cioè il richiamo ad un migliore approfondimento umano e culturale, non solo biologico, della differenza sessuale all’interno dell’istituto familiare, perché siamo fortemente convinti di una cosa, e cioè che la sua eventuale rimozione sarebbe il problema, non certo la soluzione.
Stefano Ceci |
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