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Stai sfogliando il n.67 Luglio / Settembre 2014
Il saluto di Don Checco al Movimento |
Data di pubblicazione: Lunedì, 6 Ottobre 2014
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Riflessioni
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Carissimi, come ogni anno al termine delle nostre giornate di studio a Senigallia, mi piace sollecitare la vostra attenzione a dare concretezza e disponibilità a ciò che ci è stato proposto, da persone altamente qualificate con un progetto che deve diventare, a mio avviso, la guida di questo nuovo anno. Un anno che inizia dopo la celebrazione del Congresso Nazionale. Mi piace a questo punto porre alla vostra attenzione un presa di coscienza dell’essere chiesa ma anche di un grande amore verso la chiesa stessa. Ho ritenuto, dopo il Congresso, di dover mettere a disposizione il mandato affidatomi dalla Conferenza Episcopale Italiana perché potesse continuare la storia con nuove forze e nuove energie. La mia non vuole essere una fuga perché porto nel cuore oltre quarant’anni di storia vissuta insieme con voi. Rimane quindi la mia disponibilità nella discrezione che spero mi contraddistingue, di continuare ad affiancare il cammino associativo, oltre che con la preghiera, con altri e diversi impegni, se sarà necessario e potrà essere utile. Ho lavorato con voi attorno a diversi progetti in parte realizzati, in parte da realizzare. Una cosa è visibile: l’amore nei confronti della Chiesa, la presenza di 57 accompagnatori del Movimento, un movimento giovanile dinamico e inserito, che ha creduto e che spero continui a credere nella profezia e nelle proposte che saremo capaci di offrire loro. Questo mio passaggio era preparato già dopo il Congresso perché credo nell’“avvicendamento” delle persone per “rinfrescare” e ravvivare le scelte quotidiane ancorate al passato ma guardando al futuro costruendole con il coraggio di viverle sapendo intelligentemente leggere le necessità del quotidiano. Carissimi, come vedete questa mia lettera non significa un abbandono perché rimane in me comunque il desiderio di condividere il cammino che la storia del Movimento scrive ogni giorno. La mia decisione è nata comunque nella preghiera attenta all’ascolto di Dio, è quello che consiglio anche a voi di dare sempre spazio alla preghiera personale e associativa. “Se Dio non avrà il primo posto, per lasciarlo al nostro io, devo purtroppo annunciarvi il fallimento degli ideali per i quali insieme abbiamo lavorato e per i quali spero si possa continuare a lavorare”. Ringrazio tutti, soprattutto gli assistenti, che hanno condiviso con me l’accompagnamento pastorale. Un ringraziamento particolare al Presidente e alla Presidenza e a tutti i collaboratori perché nel “mio movimento” possa continuare lo spirito di comunione cristiana e di “vero amore vicendevole”. Un caro abbraccio che non è un addio ma è solo un saluto più affettuoso. Don Checco
La Presidenza nazionale del MCL ringrazia Don Checco
Quarant’anni di cammino insieme - di cui oltre dieci come Assistente Ecclesiastico Nazionale -, sono un patrimonio di esperienza che nessuno di noi può, né vuole, dimenticare. Il nostro caro Mons. Francesco Rosso, affettuosamente da tutti conosciuto come ‘Don Checco’, ha deciso di mettere a disposizione il mandato a suo tempo affidatogli dalla Conferenza Episcopale Italiana, perché – ha spiegato – “potesse continuare la storia con nuove forze e nuove energie”. Decenni di amicizia, di battaglie per la dignità delle persone, per la difesa dei più disagiati, per la giustizia sociale, sono stati per noi un percorso agevole e memorabile grazie alla sua vigile presenza al nostro fianco. Una presenza attenta e piena di amore fraterno, sempre brillante, mai scontata, un incoraggiamento a percorrere insieme la strada della preghiera e della crescita personale e associativa, proprio come i viandanti di Emmaus, che tanto gli erano cari. E poi i giovani, un vero punto fermo, che attorno a lui e ai suoi insegnamenti si sono raccolti e formati, in allegria e purezza. Un’eredità che il Movimento si impegna a raccogliere e a portare avanti, con un’attenzione sempre viva alla formazione. Don Checco continuerà a rimanere nei nostri cuori un esempio di fede e di accoglienza del prossimo, e faremo tutto quanto è nelle nostre umane possibilità per continuare a percorrere il cammino che ci ha indicato. Grazie Don Checco, grazie per l’amicizia, per le preghiere, per gli affettuosi rimproveri e per i tanti incoraggiamenti che in questi anni ci hai regalato.
La Presidenza Nazionale del MCL |
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