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  Taccuino

Data di pubblicazione: Lunedì, 21 Luglio 2014

TRAGUARDI SOCIALI / n.66 Maggio / Giugno 2014 :: Taccuino

Francesco Simone eletto presidente MCL del Belgio

IL MCL DEL BELGIO CELEBRA IL SUO CONGRESSO

Lo scorso 17 maggio a Bruxelles si è celebrato il Congresso MCL del Belgio, centrato sul tema: “Per un’economia a servizio dell’uomo. Il Lavoro primo fattore di ripresa. Realizzare le riforme per garantire democrazia e giustizia sociale”.
Il Congresso, presieduto dal vice presidente MCL Antonio Di Matteo, si è svolto in un clima di grande armonia e coesione ed ha visto la nutrita partecipazione di delegati e dei componenti dei circoli arrivati da tutto il Belgio.
Sul tema scelto quale argomento centrale del Congresso si è sviluppato un dibattito partecipato ed appassionato con particolare attenzione al lavoro, all’esperienza dei lavoratori all’estero, alla necessità di riforme nazionali ed europee e agli aspetti riguardanti la vita interna del Movimento.
Non sono mancati i riferimenti all’Europa: è stata infatti riaffermata la vocazione europeista e ribadita la necessità di perseguire l’impegno per la costruzione degli Stati Uniti d’Europa al fine di garantire lo sviluppo, la pace ed un’economia al servizio dell’uomo.
Con grande senso di responsabilità è stata pienamente condivisa la linea riformista uscita dal recente Congresso nazionale del MCL ed è stato assunto l’impegno ad attuarla, per quanto di competenza, in armonia con gli indirizzi operativi del Movimento.
Al termine dell’ampio dibattito il Congresso, a voti unanimi, ha approvato la mozione congressuale ed eletto il Consiglio provinciale chiamando alla presidenza l’amico Francesco Simone, da anni riferimento per il Movimento ed i servizi della comunità belga e delle istituzioni diplomatiche italiane.

IL MCL IN SOCCORSO ALLE POPOLAZIONI DEI BALCANI
Il Movimento Cristiano Lavoratori ha lanciato tra i propri associati, circoli, sedi periferiche e utenti degli enti di servizio, una campagna per la raccolta di aiuti in favore delle popolazioni di Bosnia, Croazia e Serbia colpite da una violenta alluvione che ha provocato ingentissimi danni, moltissimi sfollati e circa cinquanta vittime.
Il MCL ha risposto all’appello della Associazione Napredak, con la quale vanta rapporti stretti di collaborazione ed amicizia che hanno permesso di realizzare diverse iniziative comuni sia di studio che in opere concrete, tra cui la realizzazione di un grande Centro multimediale per il dialogo proprio sul monte Trebevic da cui i cecchini sparavano sulla popolazione inerme di Sarajevo e scelto come luogo-simbolo di una pace ritrovata. La conoscenza diretta che il MCL ha di Napredak e la sua diffusione sul territorio delle zone colpite garantiscono che ogni aiuto arriverà direttamente al cuore dei bisogni che vanno a colpire, ancora una volta, persone e famiglie già duramente colpite da anni di guerra e privazioni.
Per questo il MCL si appella anche alla generosità di tutti quanti vogliano contribuire a lenire le sofferenze di popoli che sono affacciati ai nostri confini. Chiunque può contribuire anche attraverso il versamento su CCB intestato a MCL (codice IBAN IT03R0832703221000000003689) specificando la destinazione.

L’UE NON ABBANDONI I BALCANI
Un vibrante appello all’UE e alle forze politiche e sociali a non abbandonare il progetto di integrazione europea dei Balcani occidentali è stato lanciato il 17 maggio da Zagabria, durante i lavori del seminario internazionale di studi europei promosso da Napredak con il sostegno del MCL, di EZA e dell’UE.
“L’Europa non può e non deve abbandonare i Balcani a se stessi e la crisi ucraina ci ammonisce proprio sui nuovi pericoli che si incontrano”, ha detto Carlo Costalli, presidente del MCL, poiché “la pace in Europa non può essere messa nuovamente a rischio”.
Il prof. Franjo Topic, presidente di Napredak, aprendo i lavori aveva insistito proprio sulla pace e sulla guerra, ricordando Sarajevo e le vicende belliche in Bosnia Erzegovina.
Fritz Neugebauer, ex presidente del Parlamento di Vienna, ed Heribert Scharrembroich, già direttore dell’ILO a Ginevra, hanno convenuto sulla necessità di recuperare la capacità di ascolto per capire meglio la gente e costruire un vero servizio nella solidarietà. Per questo il dialogo sociale va promosso anche nel grande “buco nero” che ci ricorda l’esclusione di molti Paesi balcanici dall’UE.
Anche Piergiorgio Sciacqua, co-presidente di Eza e dirigente MCL, ha ricordato come la pace e i diritti non possono mai essere considerati “scontati” ma debbono sempre più “costituire il fine del nostro impegno civile”.
Promuovere e sostenere la società civile, dal Montenegro alla Serbia, dall’Albania alla Bosnia Erzegovina, è fondamentale per aiutare la riconciliazione.
E poi promuovere il lavoro e la formazione.
Alla necessità di un forte sostegno formativo per i nuovi dirigenti della società civile e per insegnare una “nuova cultura” della partecipazione democratica si è riferito Srda Kekovic, segretario generale dell’Unione dei sindacati liberi del Montenegro.
Il Presidente Costalli ha riconfermato l’impegno del MCL nei Balcani per sostenere questo percorso verso una forte “qualità partecipativa” della società civile alla costruzione del domani: entro la prossima primavera saranno promosse due esperienze formative, a Belgrado e in Montenegro.

IL MCL PER L’ERITREA: UN IMPEGNO SENZA SOSTA
Prosegue l’impegno che il MCL si è assunto - in collaborazione con le Suore Cistercensi di Asmara - in favore della popolazione dell’Eritrea, uno degli Stati più chiusi al mondo, dove vige incontrastato un regime spietato.
Un Paese martoriato dove i diritti umani sono calpestati e le libertà fondamentali negate.
Una situazione inasprita da condizioni economiche severissime, che induce i cittadini a fuggire in massa dal Paese rischiando la morte.
Ad Adisfeda (una zona desertica a circa 25 km da Asmara) con il contributo del MCL è stata riaperta la scuola materna, si è provveduto alla costruzione di una scuola di taglio e cucito per ragazze abbandonate, del pozzo per l’acqua per i bambini e le coltivazioni, dell’impianto solare per l’erogazione di energia elettrica e acqua calda. Inoltre, sono stati spediti dall’Italia container con generi di prima necessità.
Ora l’impegno prosegue con l’acquisto di un pulmino per i bambini della scuola materna, altrimenti costretti a raggiungerla a piedi: 3 km sotto il sole cocente con inevitabili ripercussioni sulla salute.
Una goccia nell’oceano forse, ma un seme di speranza per un popolo oppresso della cui tragedia umana nessuno, o quasi, parla.
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